“Il raddoppiamento è stata effettivamente l’idea iniziale.” Matias Faldbakken racconta così l’origine del suo contributo per Peep-Hole Sheet, un testo che diventa – secondo l’autore – “‘astratto’ ma per certi versi al tempo stesso più chiaro, poiché tutto è ripetuto: più ovvio e più oscuro. Così il testo tocca il concetto di serialità, un tema ricorrente nel mio lavoro.” (L’artista in conversazione con i curatori il 14 settembre 2010). A partire dal titolo, infatti, non è chiaro se ci troviamo all’interno di una narrazione “reale” o in una “situazione situazione” immaginaria, portata esponenzialmente ai suoi estremi come unica possibile risposta alla “anemia del ventunesimo secolo”. Influenzato dalle esperienze della letteratura sperimentale del secondo dopoguerra, Faldbakken  mescola i diversi piani della narrazione interrogandosi lucidamente, seppure in forma mediata, sulla contemporaneità.

Matias Faldbakken (Danimarca, 1973) vive e lavora in Norvegia.

Peep-Hole Sheet è un trimestrale di scritti d’artista. Ogni numero è dedicato a un singolo artista invitato a contribuire con un testo inedito i cui contenuti e il cui formato sono completamente liberi. I testi sono pubblicati in lingua originale, accompagnati dalla traduzione inglese. Peep-Hole Sheet si rivolge a tutti coloro che considerano gli artisti catalizzatori di idee e desiderano leggere le loro parole senza alcun filtro. Nel corso del tempo aspira a costruire un’antologia di scritti che possa aprire nuove prospettive per interpretare e comprendere i nostri tempi. Peep-Hole Sheet è pubblicato e distribuito da Mousse Publishing.