Mario Garcia Torres

I Will Be With You Shortly
2010/07/24

Per la mostra I Will Be With You Shortly Garcia Torres ha ideato un progetto incentrato sul tempo, il silenzio, il non detto e il dimenticato, temi cari all’artista fin dagli inizi della sua attività. Garcia Torres mette in mostra le diverse azioni che stanno dietro la produzione di un lavoro, delineando uno spazio per aspettare, uno spazio per leggere, uno spazio per creare, uno spazio per scrivere. I will be with you shortly è una mostra che vive tra la scrittura e la lettura, tra l’attesa, il pensiero e infine la creazione, ripensando in questo modo la struttura che sottende l’intero sistema dell’arte. 

Punto di partenza è Unspoken Dailies, 2003-2009, un film che verrà proiettato una sola volta durante il corso della mostra, il 26 giugno presso il Cinema Spazio Oberdan. La pellicola, basata su un testo di Garcia Torres sul lavoro di Bas Jan Ader (artista olandese scomparso in mare nel 1975 durante una performance nella quale tentava l’attraversamento dell’Atlantico a bordo di una piccolissima imbarcazione a vela) ha come protagonista l’attore Diego Luna (Milk, 2008; Mister Lonely, 2006; Y tu mama también, 2001), intento a leggere per la prima volta e in silenzio il testo di Garcia Torres. Solo lui ha potuto leggere quel testo, distrutto subito dopo le riprese. La memoria delle parole dell’artista è così affidata unicamente all’attore. Girato in tempo reale, in 66 minuti di riprese continue senza montaggio, il film diventa un saggio sul concetto di tempo reale e tempo cinematografico. Le opere presenti all’interno dello spazio di Peep-Hole ricostruiscono la stessa atmosfera del film e restituiscono ognuna in modo differente un’analoga riflessione sul tempo come durata, come lunga esposizione.

Con i puzzle della serie Time to Piece, 2010, l’artista invita gli spettatori a cimentarsi con la costruzione di immagini raffiguranti i famosi orologi pubblici di Milano, rafforzando iperbolicamente una soggettiva visione del tempo, data dall’esercizio personale di ricostruzione di un’immagine che a sua volta raffigura il tempo. L’opera è un omaggio ai puzzle di Felix Gonzales Torres e di Alighiero Boetti, due tra gli artisti che Garcia Torres spesso cita nel suo personale riesame della storia e della pratica dell’arte concettuale. May 2010, 2010, è un nuovo lavoro della serie Pocket Scratching iniziata nel 2007. Per un mese una diapositiva in bianco e nero non esposta è tenuta in tasca dall’artista dando vita ad un’immagine prodotta dal caso e dall’inerzia: un monocromo grigio sul quale graffi e segni sottolineano il tempo intercorso. L’oggetto assume così la patina delle cose logore e dimenticate e la sua proiezione in mostra è il documento visivo della trascuratezza e della disattenzione, il materiale di una nuova narrazione. La costruzione dei puzzle e la visione di May 2010 sono accompagnate dalle note di I Promise Every Time, 2008, un lavoro sonoro realizzato in collaborazione con il musicista Mario Lopez Landa. Sulle note di una musica folk vengono cantate delle riflessioni sull’essere artista. L’opera è la trasposizione musicale e malinconica di I Promise… un progetto iniziato nel 2004 che consiste nell’impegno da parte di Garcia Torres di scrivere una lettera ogni volta che si trova in un hotel. Usando carta e penna dell’hotel in cui si trova, l’artista scrive la frase “I promise to do my best as an artist, at least for the next …” (Prometto di fare il mio meglio come artista almeno per i prossimi…) variando il periodo di tempo della sua promessa a seconda dell’umore. Nella versione musicale si ascolta la voce di un uomo per il quale le camere d’albergo sono un luogo in cui fermarsi e riflettere sulla propria attività,  e che promette di fare il massimo per la stessa: una sorta di monitoraggio del proprio ruolo e al contempo una riflessione sul significato della promessa. Il motivo della lettera, ricorrente nel lavoro dell’artista, torna inoltre in un intervento scritto che racchiude in sé il senso e le ragioni di tutta la mostra, e nel film Dear Beholder, 2009, in cui viene battuta a macchina una lettera che tautologicamente parla delle ragioni stesse di scriverne una.

Nato nel 1975 a Monclova, Messico, Mario Garcia Torres vive e lavora a Città del Messico. Ha partecipato a numerose rassegne internazionali come la Biennale di Venezia (2007) e la Triennale di Yokohama (2008). Sue mostre personali sono state realizzate presso i più importanti musei e centri d’arte contemporanea del mondo, come lo Stedelijk Museum, Amsterdam (2007), la Kunsthalle di Zurigo (2008), Jeu de Paume a Parigi (2009), il CCA Wattis Institute for Contemporary Arts di San Francisco (2009) e il Museo Reina Sofia di Madrid (2010). Nel 2007 ha vinto il Premio Cartier alla Frieze Art Fair di Londra.

01. Mario Garcia Torres
Time to Piece, 2010
Serie di 5 puzzle, 70 x 50 cm (ciascuno), (particolare)
Courtesy l’artista

02. Mario Garcia Torres
I Will Be With You Shortly
Veduta della mostra, Peep-Hole, Milano

03. Mario Garcia Torres
I Promise Every Time, 2008 (con Mario Lopez Landa)
Vinile, 5’38’’ loop
Courtesy l’artista

04. Mario Garcia Torres
Dear Beholder, 2009
Film su due schermi, 3' 06"
Courtesy l’artista

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