Six Ways to Sunday, Kunst Halle Sankt Gallen

Kilian Rüthemann + Sitterwerk
2013/05/11

La ricerca di Kilian Rüthemann, originario di San Gallo, si inscrive nella tradizione postminimalista. Formatosi come scultore, Rüthemann indaga le molteplici relazioni che nascono a partire dall’inevitabile rapporto tra opera e spazio, oggetti e superfici. Nel suo lavoro l’artista utilizza principalmente materiali industriali come cemento, catrame e acciaio, ma anche gommapiuma, neon o sale e realizza opere che si confrontano in maniera diretta con le caratteristiche architettoniche dello spazio attraverso un approccio operativo site-specific. I contesti su cui l’artista si concentra rivelano il loro potenziale dinamico, divenendo terreni tanto transitori quanto permeabili, in rapporto alla complessa natura delle sue composizioni. Le risorse utilizzate smarriscono il loro tradizionale valore d’uso, ricollocandosi letteralmente in modo da innescare varianti inattese. Nel progetto per Peep-Hole, Kilian Rüthemann interviene all’interno dello spazio espositivo con un gesto minimo che si relaziona all’architettura da un punto di vista strutturale e materiale. Partendo dalla tripartizione dello spazio, l’artista ha deciso di intervenire in modo speculare sul primo e l’ultimo ambiente con due lavori a pavimento che, nonostante l’utilizzo di materiali diversi, si pongono in relazione dialettica rivelando un’analoga natura pittorica.

All’ingresso della mostra un tappeto trascinato con un gesto repentino che disegna sul pavimento un’enorme pennellata, ha attraversato la stanza lasciando dietro di sé una traccia di catrame nero. Nell’ultima sala – nel punto dunque diametralmente opposto dello spazio – questo segno sembra ripetersi, espandendosi questa volta fino a ricoprire quasi interamente il pavimento. Al catrame utilizzato in White Carpet, 2013 fa qui da contrappunto un enorme telo in pvc – di quelli utilizzati per realizzare laghi artificiali – anch’esso di colore nero. In Black Cover, 2013 il telo, delle stesse dimensioni del pavimento, anziché aderire interamente alla sua superficie è bloccato dalle colonne che si trovano al centro della stanza, lasciando così scoperta una porzione di pavimento e assumendo le sembianze di un morbido drappeggio o di una distesa fluida che avanza verso lo spettatore. A metà tra scultura e installazione, entrambi i lavori in mostra producono un contrasto visivo e tattile tra la fluidità e lucentezza di due materiali come il pvc e il catrame e la solidità e opacità del pavimento in cemento grezzo.

Congiuntamente all’opera di Kilian Rüthemann, la mostra presenta anche una selezione di libri e materiali dell’archivio del Sitterwerk, fondazione creata dalla fonderia artistica Kunstgiesserei di San Gallo, in risposta al contesto in cui opera Peep-Hole, la storica Fonderia Artistica Battaglia. Il Sitterwerk può essere considerato uno spazio di approfondimento delle discipline artistiche, per l’immenso archivio di materiali ma anche per la biblioteca specializzata in libri d’artista e tecniche di produzione artistica. La sua presenza in mostra nasce dalla volontà di collegare idealmente San Gallo a Milano, sottolineando da un lato le analogie esistenti fra le due istituzioni e dall’altro facendo emergere le specificità della Kunst Halle Sankt Gallen.

Kunst Halle Sankt Gallen, diretta dal 2007 da Giovanni Carmine, è conosciuta per essere uno degli spazi d’arte più attivi ed innovativi in Svizzera. Fondata nel 1984 ha lavorato con più di 400 artisti nel corso della sua storia, realizzando molte prime mostre istituzionali di artisti svizzeri diventati poi internazionalmente conosciuti, come ad esempio Roman Signer e Pipilotti Rist. La Kunst Halle Sankt Gallen si definisce attraverso un programma molto variegato, ma lavora principalmente con artisti emergenti invitati a produrre delle opere o mostre in diretto dialogo con il contesto, sia questo architettonico, politico o culturale. www.k9000.ch

Kilian Rüthemann (Bütschwil, San Gallo, Svizzera, 1979. Vive e lavora a Basilea) ha studiato scultura a Zuzwil e si è laureato all’Academy of Art and Design di Basilea. Tra le sue più recenti mostre personali: Room for Milk – Visionary Collection Vol. 20, Museum Haus Konstruktiv, Zurigo, 2012; PURITANS, Kilian Rüthemann e Michael Clark, deuxpiece, Basilea, 2012; Walking Distance, Künstlerhaus, Brema, 2010; Attacca, Manor Kunstpreis Basel, Museum fur Gegenwartskunst, Basilea, 2010; Double Rich, Istituto Svizzero di Roma, 2009; Sooner Rather than Later, Kunsthaus, Glarus 2009. Tra le mostre collettive: AI WEI WEI IS IN CHINA, Fichtebunker, Berlino, 2011; Displaced Fractures, Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurigo, 2010; When Things Cast No Shadow, 5th Berlin Biennale, Berlino, 2008; Poor Thing, Kunsthalle Basel, Basilea, 2007. 

La mostra di Kilian Rüthemann è parte di Six Ways to Sunday, un programma pluriennale con il quale ogni anno Peep-Hole dedica un evento alla collaborazione con un’istituzione d’arte contemporanea internazionale, diventandone temporaneamente la project room satellite. Con Six Ways to Sunday Peep-Hole apre il suo spioncino sulle programmazioni di sei istituzioni museali internazionali che presentano le più interessanti ricerche artistiche contemporanee. La mostra fa parte del progetto Shrinking World realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo. Con il supporto di BSI Art Foundation.

01. Kilian Rüthemann, Untitled (White Carpet), 2013
Veduta dell'installazione presso Peep-Hole. Courtesy RaebervonStenglin, Zurigo

02. Kilian Rüthemann, Untitled (White Carpet), 2013 (particolare)
Courtesy RaebervonStenglin, Zurigo

03. Veduta della mostra presso Peep-Hole

04. Sitterwerk Archive
Veduta dell'installazione presso Peep-Hole

05. Sitterwerk Archive (particolare)

06. Sitterwerk Archive (particolare)

07. Sitterwerk Archive (particolare)

08. Kilian Rüthemann, Untitled (White Carpet), 2013
Veduta dell'installazione presso Peep-Hole. Courtesy RaebervonStenglin, Zurigo

09. Kilian Rüthemann, Untitled (White Carpet), 2013 (particolare)
Courtesy RaebervonStenglin, Zurigo

10. Kilian Rüthemann, Untitled (White Carpet), 2013 (particolare)
Courtesy RaebervonStenglin, Zurigo

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