Paolo Icaro
Protagonista del panorama artistico italiano degli ultimi cinquant’anni, Paolo Icaro ha portato avanti una rigorosa ricerca teorica e formale che ha indagato il linguaggio della scultura forzandone i confini e rimettendone in discussione la dimensione oggettuale. Il suo è un costante dialogo con lo spazio, che diventa il materiale per eccellenza da esplorare, plasmare, misurare. Muovendosi liberamente tra forme espressive differenti che spaziano dalla scrittura all’installazione, dalla performance alla fotografia, Icaro ha preso parte ai momenti cruciali di fondazione dell’Arte Povera in Italia confrontandosi contestualmente con quanto avveniva in quegli anni oltreoceano. La sua scultura prende forma da una materia trattata con levità, da gesti minimi, dall’indagine e dalla misurazione di un corpo e di uno spazio come luoghi fisici e mentali. Nella riflessione tradotta dall’artista in opera sono ricorrenti alcuni nuclei tematici quali la misurazione, l’autobiografia e la memoria, indagini che sono spesso riferite a un corpo – il proprio – e a uno spazio – o un tempo – da agire. “Questa è l’essenza del mio agire in scultura, unificare la parte intellettuale e la parte emozionale di me attraverso il materiale e l’azione delle mani” (Paolo Icaro).
La mostra Appunti di Viaggio, 1967-2014 consiste in una selezione che attinge alle varie famiglie di opere realizzate da Icaro, a rappresentare e ricostruire la maggior parte dei nuclei fondanti della sua ricerca e i paradigmi ricorrenti del suo percorso, dalla fine degli anni Sessanta a oggi. In mostra alcuni lavori chiave della sua produzione, come Black Gate (1967), Cumulo rete (1968), e gli Esercizi della mano destra sulla mano sinistra (1974-1975), si affiancano ad altri mai esposti, come il ciclo fotografico Foto, nicchie (1974), Clear Peace (1977-2014) e Stella Sirio, riattivazione dell’azione documentata nel 1969, oltre a un intervento concepito per gli spazi di Peep-Hole. A un ordinamento cronologico la mostra preferisce un’articolazione dialogica che sottolinea le tensioni generate tra le opere, apici di un invisibile campo di forze attivato all’interno dell’ambiente che le ospita. Nel ripercorrere in modo trasversale i diversi momenti della produzione di Icaro, la mostra restituisce la coerenza e l’attualità di una ricerca che si apre a nuove e inattese letture.
Paolo Icaro (Torino, 1936. Vive e lavora a Tavullia, Pesaro) nel 1960 si trasferisce a Roma, dove nel 1962 tiene la sua prima personale alla Galleria Schneider e nel 1965 partecipa alla IX Quadriennale. Tra il 1966 e il 1968 vive a New York, ma mantiene stretti contatti con l’ambiente artistico italiano, che lo vede partecipare alle principali mostre del momento come Arte Povera – Im Spazio, Galleria La Bertesca, Genova (1967); Teatro delle mostre, Galleria La Tartaruga, Roma (1968); Arte Povera più Azioni Povere, Amalfi (1968). Espone inoltre con una personale alla Galleria La Tartaruga di Roma (1967) e alla Galleria La Bertesca di Genova (1968). Prende parte alle mostre internazionali più significative di quegli anni come Op Losse Schroeven. Situaties en cryptostructuren, Stedelijk Museum, Amsterdam (1969); When Attitudes Become Form, Kunsthalle Bern, Berna (1969). Nel 1971 si trasferisce nuovamente negli Stati Uniti, nel Connecticut, dove soggiorna per tutto il decennio. Nel corso degli anni Settanta e Ottanta tiene mostre personali in importanti gallerie europee e americane fra le quali si ricordano: Verna, Zurigo (1972, 1974, 1978, 1985); Françoise Lambert, Milano (1976); Marilena Bonomo, Bari (1976); Massimo Minini, Brescia (1977, 1982, 1989); Paul Maenz, Colonia (1978), Hal Bromm, New York (1978, 1979); Jack Tilton, New York (1985, 1986, 1989). All’inizio degli anni Ottanta si trasferisce definitivamente in Italia. In questi anni tiene numerose mostre personali in istituzioni quali: PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (1982); Palazzina dei Giardini, Modena (1987); Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento (1995). Continua anche le collaborazioni all’estero che lo portano alla realizzazione di un intervento presso UCLA – University of California, Los Angeles (2007). Negli anni successivi è invitato a partecipare a numerose mostre collettive, tra le più recenti ricordiamo: Time & Place: Milano – Torino. 1958-1968, Moderna Museet, Stoccolma (2008); Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008, Palazzo Grassi, Venezia (2008-2009); When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013, Fondazione Prada, Ca’ Corner della Regina, Venezia (2013); Trame – Le forme del rame tra arte contemporanea, design, tecnologia e architettura, Triennale di Milano (2014). Fra le personali degli ultimi anni si segnalano: Biografia ideale, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro (2009); Su misura, Galleria Il Ponte, Firenze (2011); I do as I did, Lorenzelli Arte, Milano (2011); You, Space, CAMeC La Spezia, (2011-2012); Paolo Icaro 1967-1977, Galleria P420, Bologna (2012); Paolo Icaro. Living in America: sculptural events in Woodbridge, Galleria Studio G7, Bologna (2012).
01. Paolo Icaro – Appunti di Viaggio, 1967 – 2014
Veduta della mostra
Ph Michele Alberto Sereni
02. Da sinistra: Paolo Icaro, Foto, nicchie, 1974, 32 fotografie in bianco e nero, 15 x 18 cm (ciascuna); Asse, boccole, 1969, 2 boccole di ottone cromato, 15 x 6,5 Ø cm (ciascuna) in contenitore di acciaio foderato, 22 x 22 x 22 cm, installazione di dimensioni variabili
Ph Michele Alberto Sereni
03. Paolo Icaro, Esercizi della mano destra sulla mano sinistra, 1974-1975
8 fogli di carta Fabriano, 24 x 33 cm (ciascuno)
Ph Michele Alberto Sereni
04. Paolo Icaro, Esercizi della mano destra sulla mano sinistra, 1974-1975
8 fogli di carta Fabriano, 24 x 33 cm (ciascuno)
Ph Michele Alberto Sereni
05. Paolo Icaro, Ideal biography, 1976
13 carte fotografiche, 24 x 18 cm (ciascuna)
Ph Michele Alberto Sereni
06. Paolo Icaro – Appunti di Viaggio, 1967 – 2014
Veduta della mostra
Ph Michele Alberto Sereni
07. Da sinistra: Paolo Icaro, Linee equilibrio terra–cielo, 2014, tondino in alluminio, 0,8 Ø cm, altezze variabili; Racconto, acciaio, 1969, acciaio, 10,5 x 10,5 x 16,5 cm
Ph Michele Alberto Sereni
08. Da sinistra: Paolo Icaro, Linee equilibrio terra–cielo, 2014, tondino in alluminio, 0,8 Ø cm, altezze variabili; Scatola del profumo, 1969, scatola di sughero, pane, 26 x 36 x 26 cm
Ph Michele Alberto Sereni
09. Paolo Icaro, Blue Amalfi, 1969
100 cartoline postali, scatola in legno, 20 x 51 x 51 cm
Ph Michele Alberto Sereni
10. Paolo Icaro – Appunti di Viaggio, 1967 – 2014
Veduta della mostra
Ph Michele Alberto Sereni
11. Paolo Icaro – Appunti di Viaggio, 1967 – 2014
Veduta della mostra
Ph Michele Alberto Sereni
12. Paolo Icaro, Cumulo rete, 1968
Tubo polietilene e catena zincata, dimensioni variabili (max: 3,5 x 400 x 450 cm)
Ph Michele Alberto Sereni
13. Paolo Icaro, Clear Peace, 1977-2014
20 lastre di vetro, 35,6 x 27,8 cm (ciascuna), installazione di dimensioni variabili
Ph Michele Alberto Sereni
14. Paolo Icaro, Stella Sirio, 1969
acciaio inossidabile, 400 x 5 Ø cm
Ph Michele Alberto Sereni
15. Paolo Icaro, Black Gate, 1967
acciaio verniciato, 216 x 430 x 7 cm
Ph Michele Alberto Sereni
16. Da sinistra: Paolo Icaro, Asse, boccole, 1969; Black Gate, 1967 (particolare)
Ph Michele Alberto Sereni
17. Paolo Icaro, Asse, boccole, 1969
2 boccole di ottone cromato, 15 x 6,5 Ø cm (ciascuna) in contenitore di acciaio foderato, 22 x 22 x 22 cm, installazione di dimensioni variabili
Ph Michele Alberto Sereni
18. Dall'alto: Paolo Icaro, Asse, boccole, 1969; Foto, nicchie, 1974 (particolare)
Ph Michele Alberto Sereni
19. Paolo Icaro, Asse, boccole, 1969
2 boccole di ottone cromato, 15 x 6,5 Ø cm (ciascuna) in contenitore di acciaio foderato, 22 x 22 x 22 cm, installazione di dimensioni variabili
Ph Michele Alberto Sereni